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mercoledì 26 settembre 2012

CASA TRADIZIONALE GIAPPONESE: non tutte le anime sono uguali

 
La casa tradizionale giapponese si rifà a una concezione della vita e del vivere che non ha equivalenti nel mondo occidentale e in Europa in particolare; per cui, dire ‘casa’ nello stile di vita tradizionale giapponese e dire ‘casa’ in Europa, non è detto che significhino la stessa cosa e non è detto che si condividano e si riconoscano i concetti di fondo.

Lo storico Daniel Boorstin in "The Creators" ha scritto: "Mentre gli architetti
occidentali combattono gli elementi della natura, i giapponesi, ammirando il loro potere, hanno cercato il modo di utilizzare il loro fascino":
certo, è un punto di vista, ma se prendiamo per accettabile questo assunto, allora possiamo tentare di descrivere e riconoscere la casa tradizionale giapponese che si basa sulla ricerca costante di equilibrio tra quiete, misura e raffinatezza senza voler ignorare la natura transitoria e caduca di ogni cosa (non dimentichiamoci che il Giappone è terra di terremoti!);

il legno è il materiale preferito e per costruirla si imposta una struttura costituita da un telaio di pali e travi su cui si inseriscono dei pannelli in legno e carta di riso che costituiscono le pareti esterne che così fatte assicurano con efficacia aerazione e ventilazione dei locali.

All’interno troviamo diverse stanze separate il cui uso può facilmente essere flessibile e trasformarsi in grandi ambienti aperti o locali più chiusi e intimi; gli ambienti interni, anche quando non sono oggettivamente ampi, appaiono spaziosi anche grazie all’utilizzo di porte scorrevoli di ampiezze adeguate allo scopo.

Materiali usati sono leggeri e ‘fragili’: I muri, in questo tipo di casa, non sono di muratura ma di carta traslucida che permettono di percepire ombre al di là, senza tuttavia ricocoscere con chiarezza ciò che sta avvenendo.

In generale e nel suo insieme, questo tipo di casa è poco appariscente e priva di ornamenti ed esprime un intento a eliminare ciò che non è ritenuto ‘essenziale’:
è la casa per l’anima, l’anima giapponese.

La nostra casa si esprime con modalità differenti, che non sono nè migliori nè peggiori:  semplicemente diverse...

...perchè non tutte le anime sono uguali.



6 commenti:

  1. Non penso proprio che mi piacerebbe vivere in una casa siffatta, il "mattone" per me è fondamentale. La casa che hai raccontato mi ricorda quella di paglia dei tre porcellini!

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  2. Ah!Ah!Ah! troppo forte! Certo, se si vuole possiamo anche vederla così!

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  3. Una mia amica ha fatto un viaggio in giappone e mi ha racconato che nelle campagne ci sono delle case antiche molto molto belle circondate da piccolissimi giardini super curati che sembrano incantati. Le persone camminano spesso senza scarpe o con delle pantofole, certo che sono case molto diverse dalle nostre e non si spiega come nelle metropoli invece ci sono dei grattacieli che sembrano mostri. Lei dice che i giapponesi sono un grande popolo e che come hanno gestito il terremoto e il dopo ne è la dimostrazione

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    1. Ciao Gian, se sia un grande popolo non lo so, non mi ci sono mai misurata e la storia racconta tante cose... Certamente il giappone è una terra a noi lontana anni luce sia in termini di kilometri che di stile di fita e filosofia. Duemila anni fa da noi c'era l'Impero Romano e le dinastie imperiali giapponesi erano vive già da secoli e ancora ogi vige la famiglia imperiale. Modernità e tradizione in quel mondo si sposano e riescono a convivere con modalità a noi incomprensibili. Se noi andiamo a vedere la nostra storia delle città e dell'architettura possiamo capire meglio del perchè di tante differenze, dalle pareti di carta di riso ai giarini infiniti. Ciao Gian, ogni popolo è grande per quello che può.

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  4. Non sono mai stata i Giappone e non mi ero mai fermata a pensare alle case. Però io ho in mente gracciacieli altissimi e spazi microscopici. Ma Silvia le case nuove sono come quelle che descrivi qui?

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    1. No Elenina, le case di oggi sono piccolissime, molto, molto costose. Ciao!

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