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mercoledì 19 settembre 2012

BUON VIAGGIO


Dedicato a chi piace viaggiare; a chi piace il viaggiare “lento” e certamente non usuale (e non alla portata di tutti).
A chi crede nel viaggio come scoperta di un itinerario fatto di paesaggi ma anche di silenzi e di incontri, di sorprese, di ospitalità e relazioni coltivate nel tempo.
A tutti coloro ai quali piace viaggiare attraverso i sapori e i profumi delle vite operose che si incontrano lungo il cammino e che si immaginano di sperimentare almeno una volta un’esperienza del genere, che non hanno fretta e non hanno paura degli imprevisti
segnalo i resoconti dei viaggiatori stranieri in Italia tra il XVIII e XIX secolo.

Goethe, Stendhal, lord Byron, Montesquieu e chissà quanti altri.
Proprio Montesquieu racconta (1728 o giù di lì) che “le donne genovesi hanno tanta vanità quanta ne basterebbe per tutte le principesse della terra” mentre ammira la bellezza delle donne fiorentine Di Torino racconta che “è piccola e ben costruita: il più bel villaggio del mondo” ma lamenta che non ti invitano mai a pranzo e di Senigallia ammira una grande fiera “che fa la ricchezza della
città” primato che ingelosisce Venezia (più costosa nel vitto e nel dazio doganale) che sparger false voci, di epidemie in arrivo in Senigallia….

Viaggi faticosi, difficili e non meno pericolosi a schivare briganti, malanni e incidenti.
Viaggi lunghi che potevano durare mesi, certamente élitari considerato che all’epoca la maggior parte della popolazione in tutta la vita non si muoveva dal paese natio; viaggi certamente sorprendenti valicando alte cime e attraversando mari, foreste, pianure con mezzi non sempre confortevoli.

E a noi,
meravigliose memorie che valgono il migliore dei sogni assaporando
le loro esperienze, i loro stupori, le attese, gli amori, gli abbandoni.
Racconti e resoconti naturalistici, letterari, artistici; disagi e piaceri,
incontri e separazioni, bellezze e delusioni: ma sempre, e comunque,
un viaggio.

Naturalmente niente low cost né last minute. Andamento
lento tutto da assaporare alla ricerca delle radici.


5 commenti:

  1. Mi è sempre piaciuto leggere di viaggi e avventure da Verne a Salgari viaggi di carta per sognatori----di notte si legge bene perchè c'è silenzio

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  2. Ho sempre amato viaggiare, in compagnia ma anche in solitario. Non importa dove, anche alla città accanto. Viaggiare signifia muoversi, muovere la mente, il cuore. Anche viaggiare per iscritto. Bravo Gian! hai tutta la mia solidarietà!

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  3. pochi sono stati i miei viaggi reali, moltissimi quelli immaginari. Amo ascoltare e leggere di racconti di viaggi, e mi ci immedesimo a tal punto da diventarne protagonista. sono una sognatrice, ma non una sognatrice normale. sono una sognatrice pellegrina. e ogni giorno affronto il mio cammino.... con curiosità e umiltà.

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  4. "ogni giorno affronto il mio cammino..."

    Cara Elisabetta, credo che viaggiare così sia il viaggio più interessante che si possa immaginare.
    Intanto, benvenuta!

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