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martedì 30 aprile 2013

GENERAZIONE BOOMER


Generazione ‘boomer’ convenzionalmente quelli nati tra la fine della seconda guerra mondiale e la metà degli anni ’60.

I figli del ‘boom’ economico.

Ci sono dentro in pieno e con me molti di voi; tra i 45 e i 65 (di taglia e di età)... Tra i primi e gli ultimi un abisso: chi ha potuto raccogliere e chi arranca, chi è andato sulla Luna e chi circolava con la 127 a domeniche alterne: si capisce che la prospettiva cambia.

Il mio interesse si insinua nelle pieghe: chi è cresciuto credendo nel futuro e nella meritocrazia, nell’equazione studio-lavoro-guadagno-vita felice, e chi invece si esprime a fatica (non col verbo ma con la vita).

Oggi a 50 anni si è ancora ‘ragazzi’, molti devono ancora trovare la propria strada: ma è un insulto o un complimento? Boomer, la generazione che ‘può tutto’, ‘ritoccata’ tutti belli e lisci lisci, in crociera o in discoteca; nuove mogli e freschi  -o rinfrescati-  fidanzati, taccazzi e sorrisi smaglianti (le smagl…
gliature però riescono sempre a essere genuine…eh eh eh…).

A noi donne ci hanno pure detto che possiamo ancora produrre figli a 50
anni.

Mi avevano regalato un libro che tratta questo tema, un saggio
americano. Prima non sapevo di essere una ‘boomer’, credevo solo
di essere Silvia perché a mio padre piaceva la poesia; pensavo che la mia vita sarebbe stata simile a quella dei miei ‘matusa’ e avevo un certo tipo di
aspettative, ad esempio quelle di un mondo infinito.
Quando mai ho
letto quel libro! Fantastico e rivelatore: ma non tutte le rivelazioni, si sa, vanno via lisce.
Noi boomer non abbiamo conosciuto la guerra e non siamo capaci di fare provviste, eterni Peter Pan dal cuore grande così.

Abbiamo bandito il DDT. Forti aspettative su di noi e grandi possibilità.
Ma poi…?
Poi arrivano gli ‘X’ e gli ‘Y’ e gli ‘Z’.

E la vita continua.


martedì 23 aprile 2013

QUELL'ARIA NUOVA


Quando mi regalarono "la recherche", nella traduzione di Natalia Ginzburg, quasi mi venne un colpo: tutti quei tomi, di non meno di quattrocento pagine scritte fitte fitte e senza figure?!...
Mi domandai se portessi mai essere in grado di trovare la voglia, il tempo, la sedia giusta; mi chiesi anche il motivo per il quale tale dono mi venne fatto, perchè dell'opera di proust io mi ero fata un'idea molto impegnativa.
Che fosse una lettura da esibire?

Lasciai languire i volumi per qualche tempo indaffarata com'ero a vivere "concretamente" la mia giovane età, tra studi, amori, nuove case, nuove città, amici, lavori ed esperienze varie, e quasi, della ricerca me ne dimenticai. Ma i libri, si sa, sono duri a morire e hanno una capacità fenomenale di non dare mai fastidio: dove li metti stanno e non si lamentano mai, nemmeno se li dimentichi per anni accatastati tutti storti; inoltre non fanno differenze: il mio Proust è stato a lungo vicino a un volumetto di Liala (e chissà quante cose si sono raccontati...).

Poi, una bella volta ho aperto un volume a caso e da allora non ho più smesso. A volte leggo tutto di un fiato, sottolineo, scrivo appunti, altre volte, invece solo qualche riga.
Poi magari passano settimane o mesi nel silenzio, ma le parole lette capisco che non sono vane. "Se il ricordo fa respirare aria nuova, è nuova perchè è un'aria già respirata un'altra volta".
Mi capita, in certi frangenti, quando bevo una tazza di the di ritrovarmi nella descrizione delicata che fece l'autore; cosi' come, allo stesso modo, riaffiora la signora Cambremer quando spiega che "ho orrore dei tramonti, fa romantico, fa melodramma. Per la stessa ragione detesto la casa di mia suocera, con le sue piante del Mezzogiorno: vedrete, sembra un parco di
Montecarlo"

... A me, invece i tramonti piacciono molto.






giovedì 18 aprile 2013

BAMBINI FORTUNATI


Sono a contatto costante con tanti bambini: gli amici dei miei figli,
i compagni di scuola, di gioco, di sport, di catechismo, di vacanze;
bambini di diverse estrazioni sociali e culturali.
Bambini figli di ricconi o no, d’intellettuali, d’immigrati, di disoccupati. Comunque sia questi bambini hanno tutti accesso a possibilità un tempo impensate; ad esempio tutti mangiano tutti i giorni; tutti vanno a scuola e sanno leggere e scrivere, tutti possono frequentare attività ricreative o
sportive secondo le possibilità e dell’accessibilità. Quasi tutti possono concedersi qualche giorno di vacanza con i genitori o in colonia.

...Ma ho notato una caratteristica che mi ha inquietato molto:
questi bambini non conoscono il mondo inteso come posto abitato da esseri viventi.

Questi bambini sanno un sacco di cose, tutti guardano la tv e attraverso di essa possono raggiungere tutto il mondo e tutte le notizie del mondo ma questo mondo non sanno di cosa è popolato. Non distinguono l’insalata dalla gramigna; i lamponi li confondono con i lampioni e non ne conoscono il profumo perché quelli che trovano al supermercato oramai il profumo, lo hanno smarrito.
Non conoscono gli animali, complice anche il fatto che non ci sono più Zoo se non in condizione di eccellenza (Londra, Berlino, Zurigo.)

I bambini (tanti) che io conosco non sanno perché i gatti
muovono la coda e perché lo fanno i cani. Se proprio lo vogliono sapere, possono cercare su internet.
Non sanno che le feci delle mucche si chiama letame e non sanno a cosa serve. Fa solo schifo.

Non so perché ciò sia accaduto e non voglio nemmeno dire che l’epoca della mia infanzia fosse più semplice. Mi limito a constatare che i bambini non sanno che il mondo è abitato da zanzare che non mordono bensì pungono.

Come mamma spero che tutte le mamme facciano toccare un’ortica e annusare una rosa ai loro bambini e raccontino loro che i gatti fanno le fusa non perché hanno la rogna.

Eppure i bambini di oggi si dicono, e probabilmente lo sono, fortunati.


VITA DA ADULTI


Trovare spazi tutti e solamente per se stessi, nell'arco della giornata, a volte a me pare un'impresa ciclopica, e anche quando sembro andarci vicino interviene qualcosa a rovinare la festa e la siesta. Quando si hanno dei bambini festosi che "razzolano" per casa, ad esempio, è molto difficile riuscire a estranearsi, anche perchè le probabilità che ti piombino nel bel mezzo della lettura o dell'ascolto ispirato della tua musica preferita, sono altissime.
E quando suona il telefono? 
E quando suonano alla porta?
E quando, una volta riuscita a liberarti dei deliziosi mocciosetti metti a palla
il tuo brano preferito e il marito chiede di abbassare il volume dello stereo?

...Voi come fate a rilassarvi? Mangiate?
guardate la tivù, correte, camminate, uscite...

Quando riuscite a ritagliarvi un momento tutto per voi?
Come lo difendete?

Accettasi consigli utili e pratici oltre che la condivisione della condizione di una vita da adulti...

A me viene
in mente Paolino Paperino e la sua vita con i nipotini...

lunedì 8 aprile 2013

SUPERMA-M


La  figura che del circo più mi affascinava era quella dell’acrobata che sembrava vincere la forza di gravità senza la minima fatica, volteggiando libero e potente. Suggestiva era la fine della prova quando l’acrobata si lasciava cadere sulla rete di salvataggio, come un abbraccio morbido e salvifico piroettando con grazia.

Ebbene, decenni dopo mi torna alla mente questa atletica figura capace di salti mortali doppi e tripli, sempre sorridente e sicura delle proprie azioni, che vola senza ali libera nell’aria.
A lungo, negli anni, immaginavo la mia vita come una piroetta volante, leggera portata dal vento.
~
Ogni persona ha il suo destino: c’è chi si sposa, magari una volta sola nella vita e chi ci ritenta innumerevoli volte; qualcuno non si sposa mai; altri si impegnano per diventare scienziati, i più studiano in attesa di miglior soluzione. Ci sono persone che amano stare all’aria aperta e altre che si alimentano dell’odore della polvere egli archivi sotterranei; c’è chi ha il pallino della tecnologia e chi coltiva patate, o riso, o alleva maiali, vitelli, galline.
I più spirituali si abbandonano tra le braccia di un Dio misericordioso e misterioso.
Ma alle donne va diversamente. Sempre.
Perchè oltre a tutte queste varietà di opzioni di destino, c’è anche quella della maternità.
Si intende che non tutte le donne saranno madri e nemmeno tutte desidereranno esserlo, ma è una possibilità che solo il genere femminile può vantare: diventare madre. Il che significa, in quattro striminzite parole: “NON AVERE PIU’ TEMPO. Perchè una madre, mentre rimane una donna uguale a prima, con braccia e gambe numericamente immutate, deve imparare in fretta a fare le moltiplicazioni; o megio, a moltiplicare se stessa.

Ecco allora che il seno non è più solo un oggetto erotico ma diventa un autogrill aperto 24 su 24; le braccia e le mani continuano a lavare, stirare, cucinare, guidare... ma mentre compiono tutto ciò, accarezzano, cullano, consolano, cambiano pannolini e spingono carrozzine, disinfettano ciucciotti. Naturalmente non possono dimenticarsi del marito ove questo esista.
Quando una donna diventa madre si ritrova anche a doversi gestire il parentado che magari sino ad allora era riuscita ad evitare. Vuoi non invitare le nonne? E gli zii? Impossibile lasciare all’oscuro gli zii che saranno sempre prodighi di consigli e peluches sovradimensionati o abiti immettibili.
Intanto ci sono le notti insonni, i rigurgiti, le visite di controllo, le questioni burocratiche e gli asili nido.

La tua vita di prima è partita per un lungo viaggio intorno al mondo e non saprai mai se tornerà...

Quando io divenni madre persi il vizio del fumo. Non per virtù, ma per macanza di tempo.
Poi c’è dell’altro. Molte donne desiderano impegnarsi diversamente oltre che in  casa e in famiglia: dal volontariato al lavoro ricompensato; e tutte queste attività richiedono impegno e passione.
Ma come fanno? Qualcuno si chiede.. Provate a chiedere loro ove trovano l’energia, la forza, la volontà, il coraggio...! Tuute prima o poi vi confesseranno che...”vorrei del tempo tutto per me”; e con “tutto per me” intendiamo tutto e non che mentre ci concediamo un bagno caldo o una seduta dal parrucchiere, dobbiamo risolvere problematiche altrui..! Ma, riusciremo, noi donne,  a farci un bagno in santa pace?
...Ma sì che ci riusciremo!
Perchè le donne sono piene di risorse, fiduciose e acrobatiche, supermaM.
Le donne pescano in un pozzo che cela risorse impensabili e incomprensibili a ogni altro essere umano: per decifrare il potenziale di queste risorse bisogna essere una donna.
Non c’è niente da fare.