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mercoledì 21 settembre 2016



IL SAPORE DEI ‘NO’

Dire ‘no’ è una delle tante possibilità che si prospettano nell’arco della nostra giornata; sul lavoro, con gli amici, con i corteggiatori, davanti a offerte di acquisto di beni di vario genere.

Il ‘no’ sul quale desidero concentrarmi qui, è quello che a noi genitori tocca dare ai nostri figli.
‘No’ non ha un gusto particolare; non aggiunge e toglie nulla al nostro essere genitori. Non dà potere nè lo toglie; non arricchisce il nostro prestiglio di persone ma nemmeno lo svilisce.
Non è mia intenzione valutare se il ‘no’ abbia lo stesso peso del ‘’, o se sia più luminoso, o trendy, non è questo l’oggetto del pensiero; tuttavia, più spesso di quanto noi si immagini, dire ‘no’ ai nostri figli aggiunge un sapore particolare alle loro vite: sì, alle loro, mica alle nostre a cui tocca “l’ingrato “ compito.

Un genitore che si sia assunto il compito di esserlo fino in fondo e non quando l’umore lo permette... sa bene quando è il tempo di dire ‘no’, così come sa quando è il tempo di dire ‘sì’. “Sì” e “no” non sono parole che si esprimono a caso.
Un genitore sa quali sono le linee da seguire per la solida e –si spera- armoniosa crescita del proprio figlio. ‘No’ e ‘’ esistono entrambi e si sostengono come il palmo e il dorso della mano: essi devono esistere entrambi per il buon vivere comune. Se i nostri figli si comportano in modo sconveniente secondo il sentire comune, bisogna stopparli. Se nostro figlio si immagina che la prepotenza e l’ignoranza siano il linguaggio per conquistare le ragazze, è necessario fargli un discorsetto. Se nostro figlio scambia la mamma per un taxi o una lavatrice parlante, è tempo di ricordargli che non è così...

Diventare genitori è una grazia e una fatica: e al momento dell’accettazione dell’incarico ci è stato consegnato un sacchettino contenente tante tesserine con scritto ‘no’ e altrettante con scritto ‘sì’.
La maggior parte delle volte non serve nemmeno utilizzare l’equipaggiamento dato in dote: basta l’esempio.
Dici niente...
E’ quando l’esempio non basta che dobbiamo giocarci la carta racchiusa nel sacchettino...mica per delle sciocchezzuuole come spesso amano fare le mamme per sottomettere i propri pargoli...

-Che sapore ha il ‘no’?
-Non saprei...ma non mi pare così male...







Silvia