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lunedì 18 giugno 2012

LA SORELLA DI

A lungo, per gli amici di mio fratello io sono stata “la sorella di” mio fratello.
Non ero propriamente io, personcina autonomamente simpatica o antipatica, bella o brutta, ma esistevo in quanto “sorella di”.
Essere sorella (o fratello, o figlio di) è uno stato sociale, una condizione che ti trovi alla nascita, al pari di tante altre cose.
Finché ero bambina, non è che fossi tanto la sorella di mio fratello: io avevo i miei amichetti e i miei giochi e lui aveva già la bicicletta e aveva il permesso di circolare libero con i suoi amici. Probabilmente sfumacchiava già di nascosto. A quell’età io ero ancora io.

Fu attorno ai 14, 15 anni che divenni, “sua sorella”, e fu, probabilmente colpa mia: infatti, per riuscire a emanciparmi dall’infanzia e andare un po’ oltre gli orari pediatrici, con grande senso opportunista (i fratelli/sorelle più piccoli spesso ne sono maestri) mi accodavo a mio fratello più grande che, in quanto tale, godeva già di orari larghi; ma io, in realtà, non uscivo solo con mio fratello ma anche con i suoi amici e fu così che, dai oggi e dai domani, perdetti il nome di battesimo e acquisii quello di battaglia: “sorella di”.

Furono anni lunghi, ma anche gli anni lunghi alla fine passano e io riuscii a sciogliere la briglia, così nuove vite e nuove esperienze lontano dalla famiglia, dai conoscenti e dagli amici di un tempo; nessuno sapeva del mio passato di “sorella di” ed io ero libera di frequentare chi mi andava: che libertà! Nessuno più mi chiamava “sorella di”! Anzi! Scoprii il significato e l’importanza di avere un nome proprio: ERO IO!

25 anni dopo.
Mio fratello organizza una festa molto affollata dove invita tutti gli amici di un tempo e anche me.  Ci vado o non ci vado? Ci vado.
Arrivo nel luogo prefissato e scorgo volti familiari ma che non riesco mettere a fuoco: il tempo trascorso nelle nostre vite può rendere faticoso un riconoscimento immediato, tant’è che per un attimo ho pensato di aver sbagliato festa.
Ma no! Certo che non ho sbagliato! Ecco che venticinque anni –dicasi venticinque- anni dopo, un grido si alza nella foresta:
“MA TU SEI LA SORELLA DI !!!”

Fantastico ragazzi, e poi si dice che l’uomo perde la memoria.


3 commenti:

  1. Ah! ahaaaahh! mi fai morir dal ridere! mi immagino la scena dei 25 anni dopo_______!

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  2. Caspita ! Elenina mi ha anticipato !!! anche io ho riso tanto.... ad ogni modo consolati Cara Silvia, penso ci sia di peggio!!!
    Se ci fate caso i romani (di Roma) per loro senso naturale di sottomettersi ai poteri forti ... (apparentemente), non dicono mai : "buon giorno io sono Tizio" ... bensì "Buon giorno io sareiiii .. Tizio".
    Come a voler dire se ti va bene "io sono" ...altrimenti "sono quello che vuoi tu".....
    E per fugare tutto SILVIA non solo TU SEI, ma CI SEI !
    Grazie, buona serata e Sursum Corda.

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  3. Io sono ancora il fratello di.....ma pazienza, oramai ci ho fatto il callo! ora mi fa divertire. Cmq che serata fuori di testa!

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