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domenica 10 febbraio 2013

IL FIGLIOL PRODIGO


Un mio caro amico mi ha inviato un commeto molto spirituale e accogliente sulla parabola del figlio prodigo. Non ve lo passo perchè sono 25 pagine...
Vi riporto, invece, il mio commento riguardo la parabola. Commento lungo.


"Ecco, è notte fonda e io mi ritrovo nel silenzio con una mente rumorosa.
Non c'è da preoccupasi se non dormo a quest'ora di notte; mi capita negli ultimi mesi, mio padre mi sveglia.

La parabola che mi porti in dono è una parabola tra le più dense, lette, sezionate e passate al setaccio, perchè in questa vicenda che puzza di tradimento, vi è tutto il condensato del sentimento e del vivere umano.

Certo è una lettura molto "moderna": rispetto al catechismo di quando eravamo piccoli noi: questo Dio è cambiato molto... per fortuna, perchè non se ne poteva più di questi affreschi medioevali dove il diavolo ingoia i peccatori dopo averli cotti per bene sul barbeque...
in ogni caso io non ho mai creduto in un Dio giustiziere della notte.
Mi piace pensare a un Dio misericordioso, caldo e accogliente che non guarda "ai nostri peccati ma alla fede della sua chiesa", perchè la vita di un uomo dura talmente poco e le sue scorribande sono talmente poca cosa in confronto all bellezza del creato, da far ridere i polli.

La lettura che mi hai offerto mi ha fatto vivere molte emozioni perchè poi in questa vicenda ognuno ha da testimoniare del suo, di quando è stato padre e quando figlio.

Il perdono esemplare del padre (che sia un padre terreno o divino sempre di genitore si tratta) è sperimentabile in chiunque sia genitore perchè tu padre se ripudi il figlio ripudi te stesso e la tua stirpe e questo non è ammissibile: vorrebbe dire l'estinzione della specie.
E poi, non vi può essere torto o manchevolezza che un padre non possa perdonare perchè è attraverso la ribellione che un figlio si affranca dal padre.

Ma questo concetto non è applicabile al di fuori del rapporto padre-figlio o al massimo lo si può ritrovare nel rapporto conuigale che comunque è sugellato dall’amore di Dio, sempre padre, che vigila.

Umanamente tessiamo relazioni importanti per la nostra vita, sia che siano relazioni dense o di passaggio, utilitaristiche o romantiche e sentimentali. Si creano e si disfanno alleanze con grande disinvoltura e disimpegno. Le amicizie tanto care e che sembravano eterne quando avevamo sette anni, a 15 possono già aver perso di significato: si tesse e si disfà, e intanto si cammina, si cresce etc...
Ogni essere umano è stao figliol prodigo almeno una volta nella vita e almeno una volta ha potuto sperimentare la gioia del perdono e dell'accoglienza; sapere di avere un Dio che ti ama qualsiasi cosa tu faccia è bello e confortante e anche sapere che lui sa che siamo dei briganti che torniamo a lui perchè abbiamo finito i quattrini e la prostituta si è stufata del nostro ardore, ci fa capire che sono tutte sciocchezze queste ansie da prestazione. Ma noi uomini non ci confrontiamo solo con un Dio grandioso e misericordioso, ci confrontiamo anche con altri esseri umani che portano sul collo le loro esperienze.

Se facciamo i bastardi e approfittiamo della nostra posizione, del nostro ruolo e del nostro sapere per ingannare e mentire perchè accecati dal nostro ardore o ardire, allora possiamo sospettare che rimarremo soli, becchi e bastonati. Avremo goduto sì di 5 minuti o 5 anni di brividi, ma ci saremo giocati la stima, la faccia, la parola data e avremo perso la purezza di uno sguardo sincero. Approfittare delle ingenuità e della buona fede altrui per soddisfare i propri bisogni immediati è come violentare un bambino. NON-SI-PUO’-FARE. Un conto è voler cambiare vita un conto è imbrogliare.
Dio ci perdonerà tutti a noi uomini belli e brutti, parrocchiani mostruosamente bacati in da capa o atei convinti, briganti, banchieri e architetti...ma non tutti  gli uomini perdoneranno altri uomini.

Solo uno sposo può perdonare la sua sposa con gratuità perchè l'amore che nutre per lei è benedetto da Dio ed ella è legata a lui ed è un pezzo di lui, con lei genera dei figli.

Un padre è immagine e somiglianza di Dio e a lui si ispira per amare la propria discendenza.

Una relazione che non si nutre di questi presupposti è una relazione che si basa su altre dinamiche di dare e avere: non necessariamente cose e denari, ma rispetto. Se un amico ti imbroglia perchè non ha il coraggio di dirti che è un debole, che ha paura, che ha smarrito la strada, che è caduto in tentazione... è un pezzo di merda, significa che non ha mai avuto fiducia in te, significa che la vostra relazione si fondava su presupposti di apparenza e buona reputazione.
Di donne pie che sognano avventure proibite ne ho piene le palle, così come di uomini che pensano che unirsi a una donna "pia" sia il non plus ultra del brivido.
La vita va vissuta con passione e allegria, rispetto, onestà meteriale e intellettuale e certe voglie bisogna avere la forza di lasciarle in un cassetto. Dire “no, non ci sto” rende liberi, qualche volta. Non è dicendo “faccio quel cacio che mi pare” che fa ti noi uomini e donne liberi. Eh! Cazzo, no?

“Mio caro amico - mi vien da dire al fedifrago- io ti ho apprezzato e ho creduto in te e alle tue parole che mai ho dubitato fossero sincere, ma tu mi hai messa davanti al fatto compiuto scoprendo così la tua truffaldina e disonesta trama messa in atto  per nascondere le tue miserie  senza voler rinunciare alla buona reputazione che ti eri costruito nel tempo. Qui non centra la voglia di emanciparti, qui si manifesta con chiarezza che sei in ladro e un impostore e di te non mi voglio pià preoccupare, se permetti...”

Allora, riassumendo... il figliol prodigo se la vedrà col padre suo, l'amico fedifrago se la vedrà con me, e ti assicuro che sono cazzi amari. Ecco che arriverei con la cesoia per tagliare i rami secchi (chiamiamoli così...) esempio di cui si trova traccia spesso nel Vangelo.
Rami secchi... Ma a volte la pianta marcia nel cuore va estirpata perchè porta solo funghi mortiferi. Vale anche per me, per te e per tutti, naturalmente...


4 commenti:

  1. Forse il tuo amico ti invita a guardare oltre le differenze padre-figlio e rapporti sociali? E' vero che un figlio si accoglie più volentieri di un vicino di casa, ma forse riucire a perdonare tutti rende noi tutti più sereni? E' una ipotesi naturalmente. Saluti P.

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  2. Riucire andare oltre ai torti che si pensa di aver subito fa vivere meglio sicuramente, ma non possiamo nemmeno pretendere che tutti la pensino come noi a riguardo. Io un paio di ceffoni a qualcuno li darei volentieri

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  3. Prodigo o codardo?

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  4. Anche il Papa dimissionario ha detto di non usare Dio per il proprio potere.

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