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sabato 10 novembre 2012

ACQUA VIVA


Chi non desidera venire amato alzi la mano.

Ummh…che silenzio!

Già perché non esiste essere vivente insensibile alle attenzioni dell’amore: persino i fiori si fanno più belli se si sentono amati e ben guardati. Figurarsi un essere umano con tutti i suoi vuoti, le sue incertezze, i suoi bisogni di rassicurazione!
Sentirsi amati dà valore alla nostra esistenza; ci convince che non siamo soli; lusinga il nostro bisogno di conferme e, forse, dà sollievo al fuoco ardente che alimenta la nostra vanità.
E allora, come in preda a una fame irresistibile alla quale sembriamo incapaci di resistere saremmo disposti a chissà cosa pur di farci amare, sino ad annullarci per rifletterci nell’amato come un eterno e prepotente Narciso. “ Più mi sembra di venir amato, più autentica è la mia esistenza”? E’ questa un’equazione che ha credito presso la nostra vita?

Ma... siamo capaci oltre che a cercare di farci amare, di LASCIARCI amare?

Che bella domanda eh? Forse non basta una vita per rispondere, tutti presi come siamo a rincorrere la conferma amorosa…

Lasciarsi amare senza figure prefissate.
Lasciarci amare rinunciando a risposte a noi gradite, preferite, sognate, attese.
Lasciarci amare accettando anche i silenzi e la lontananza, la rinuncia.
Lasciarci amare mettendo in conto che questo amore possa attraversare linguaggi anche per noi indecifrabili, inediti e inattesi.

E’ facile cadere nel tranello del “tu non mi ami abbastanza” perché nello specchio non riconosciamo la nostra immagine riflessa. E’ quasi banale riconoscere in una delusione amorosa l’altrui incapacità a sintonizzarsi sulla nostra fame.

E noi? Siamo sintonizzati sull’amore altrui, siamo così capaci da riconoscerlo?
Cogliamo la possibilità di tacere all’amore che ci è offerto?
Abbiamo la capacità (forse sovrumana) di abbandonarci all’umiltà dell’ascolto?

Quanto amore abbiamo calpestato perché incapaci di riconoscere il sentiero…?
Quanto amore abbiamo ignorato perché mimetizzato nelle pieghe della vita…?
Quanto amore abbiamo smarrito perché il nostro sguardo si era fissato su immagini così lontane e offuscate da impedirci di vedere…come immersi in una perenne nebbia a renderci sagoma eterea che cerca di soddisfare il proprio illusorio bisogno si rassicurazione.

Forse, quel giorno che riusciremo a resistere alla tentazione di cercare e saremo capaci di ignorare quello stagno immobile che non potrà mai dissetarci, forse, saremo capaci di trovare la fonte di acqua viva che tanto ci è cara.


Silvia

8 commenti:

  1. Mi metti in imbarazzo......non so cosa dire

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    1. Perchè ti metto in imbarazzo?

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    2. ma perchè scavi a fondo! scavi e scavi e mi tocchi tanti pensieri

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  2. Sorprese dolci e amare, flutti amichevoli e assassini. ecco cosa mi sembra quando salgo sulla tua barca_____________Ciao

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    1. A volte sono riflessioni sofferte, altre volte sgorgano senza pressione e finche la barca va...

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  3. Lasciarsi amare è più difficile che amare perchè per amare bisogna dimenticare anche se stessi, per lasciarsi amare bisogna dimenticarsi tutti. Saluti P.

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  4. "Quando il guerriero è stanco o solitario,
    non sogna di donne e di uomini lontani,
    cerca chi gli sta accanto,
    e condivide il suo dolore o il suo bisogno di affetto,
    con piacere e senza colpa.
    Un guerriero sa che la stella più lontana dell’Universo
    si manifesta nelle cose che stanno intorno a lui"

    in queste poche righe ci sono tutti gli ingredienti. se solo sapessimo farne buon uso!

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