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martedì 4 dicembre 2012

LIBRI E LIBRAI


Non so come sia per voi, ma a me succede quando vado per città, di venir meravigliosamente attratta dalle vetrine dei librai.
Dalla vetrina ad entrarci il passo è immediato; e una volta dentro il detto "guardare e non toccare" va a farsi benedire.

Nei negozi che vendono libri trascorro tempo meraviglioso a toccate e sfogliare, e immaginare il contenuto di milioni di milioni di milioni di parole fattesi carattere grafico.
Pensieri, racconti, storie, testimoninze di vite lontane o vicine o solo immaginate.
Storie che divertono, storie incredibili, cronache, appunti di viaggio, confessioni d'amore, preghiere.

Nei libri tutto l'amore per la vita perchè è la vita medesima che regala la possibilità di scrivere e di leggere infinitesime parti di queste vite fattesi libro.
L'odore dei libri ti si stampa nella mente ed è già l'inizio di un viaggio.
La consistanza della copertina, il tipo di carta, il colore.

Nella città in cui abito c'è una piccola libreria gestita da sole donne: la capessa e due abili aiutanti.
Si muovono in spazi piccolissimi ma ciò che desideri se non è lì te lo trovano in un baleno.
Non è un circolo culturale, nè un locale trendy.
Non si beve nè si mangia.
Ci sono solo i libri, montagne di libri, "en vogue" o no e quando entro nel negozio mi dimentico che fuori c'è un mondo.

Con la capessa ci intendiamo al volo e ci raccontiamo delle rciproche letture; a volte scopriamo di avere letto gli stessi vecchi memorabili libri altre volte impariamo ad apprezzarci per le reciproche diversità di letture.

Tutti i giorni alle 18 la capessa scompare perchè "è a recuperare i libri": io non ho mai osato chiedere cosa significhi di preciso perchè mi piace immaginare che con la sua automobilina vada in posti incredibili dove crescono meravigliosi libri, come fiori in un prato,

fiori che lei coglie per noi.

5 commenti:

  1. Buongiorno, a leggere così viene da augurare a tutti di avere nel proprio paese una libreria così......e a dire il vero anche dove abitavo io ce ne era una che ricorda questa atmosfera ma poi è arrivato un mega store che ha comperato quel negozio e altri due accanto così i libri son rimasti, e sono arrivati anche i dischi e altre cose ma l'atmosfera è scomparsa. Tenetevi strette le vostre libraie!! Saluti P.

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  2. I libri di carta non li compro più da quando ho i tablet. Posso divorare milioni di agine senza peso. Vuoi mettere la comodità? E poi non pesano nulla e niente polvere e tarme

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    1. Buongiorno Lupo solitario, quello che dici è vero riferito alla praticità dei tablet, ma l'atmosfera che creano le pagine di un libro di carta i tablet non ce l'hanno. Ci sono i pro e i contro. Saluti, P.

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  3. Libro di carta senza indugi!

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  4. Come ho detto " trascorro tempo meraviglioso a toccare e sfogliare...".
    Che volete che evi dica, sono certamente antiquata, ma a me piacciono tanto le librerie e i libri di carta.
    Sicuramente i tablet, come li chiamate voi, sono una risorsa di possibilità immensa, forse più capiente della biblioteca capitolina...e come dice Lupo solitario niente polvere nè tarme.
    Però mi viene spontanea una domanda: tra cento anni, la memoria dei tablet, sarà ancora efficiente? già io che non ho nemmeno cinquant'anni fatico a ricordare tante cose...
    Che ne sarà del contenuto informatico?
    In fondo tante informazioni e tanta della nostra storia la dobbiamo alla pazienza dei monai benedettini che hanno riscritto milioni di pagine per assicurare ai posteri la conoscenza. Se non ci fossero stati loro, tutto sarebbe stato orale e quindi suscettibile di smemoratezza.
    Ecco, non so perchè ma le biblioteche informatiche mi fanno pensare a un patrimonio orale: se la corrente si stacca...kaputt. Come se migliaia di biblioteche andassero in fumo contemporaneamente: che disatro!

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