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sabato 28 settembre 2013

S'ODE ANCORA IL MARE (di Salvatore Quasimodo)



Già da più notti s'ode ancora il mare, lieve, su e giù, lungo le sabbie lisce. Eco d'una voce chiusa nella mente che risale dal tempo; ed anche questo lamento assiduo di gabbiani: forse d'uccelli delle torri, che l'aprile sospinge verso la pianura. Già m'eri vicina tu con quella voce; ed io vorrei che pure a
te venisse, ora, di me un'eco di memoria, come quel buio murmure di mare.







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